L’inviato speciale per il Corno d’Africa del Dipartimento di Stato USA, Mike Hammer, ha annunciato il 23 luglio l’intenzione di recarsi in visita in Egitto, Etiopia ed Emirati Arabi Uniti dal 24 luglio al 1° agosto.

Scopo della missione diplomatica è quello di contribuire alla soluzione dei contrasti connessi alla gestione della diga del GERD, nella regione etiopica del Benishangul-Gumuz, al fine di individuare i termini per una soluzione diplomatica nell’interesse di tutte le parti coinvolte (https://www.state.gov/special-envoy-for-the-horn-of-africa-mike-hammers-travel-to-egypt-the-uae-and-ethiopia/).

La visita di Mike Hammer nella regione viene organizzata all’indomani dell’annuncio da parte dell’Etiopia di voler procedere alla terza fase di riempimento del bacino idrico della diga, in concomitanza con il periodo delle piogge. Annuncio che ha provocato la protesta dell’Egitto e il riacuirsi delle tensioni che da tempo caratterizzano le relazioni tra il Cairo e Addis Abeba.

Mike Hammer ha anche confermato come nel corso della missione regionale, quando visiterà l’Etiopia, si incontrerà per consultazioni con i vertici dell’Unione Africana, che gestisce le delicate fasi di colloquio per soluzione del problema connesso alla diga del GERD.

La visita ad Addis Abeba costituirà l’occasione per Hammer anche per valutare con le autorità federali i progressi nella distribuzione degli aiuti umanitari nella regione del Tigrai, per discutere delle questioni connesse alle indagini relative alla violazione dei diritti umani nel corso del conflitto e per promuovere i colloqui di pace tra il governo federale e quello dello stato regionale del Tigrai.

L’annuncio della visita di Mike Hammer in Africa segue di pochi giorni quello del 21 luglio in cui il presidente USA Joe Biden ha affermato l’intenzione di organizzare una conferenza per l’Africa a Washington dal 13 al 15 dicembre prossimi, invitando nella capitale degli Stati Uniti i capi di stato dei paesi africani per promuovere un’agenda caratterizzata dai temi della sicurezza, dei mutamenti climatici e dall’emergenza alimentare (https://www.theafricareport.com/225078/us-africa-biden-announces-africa-summit-for-mid-december/).

Il presidente Biden intende in tal modo dimostrare l’interesse e l’impegno degli Stati Uniti verso il continente africano, soprattutto in funzione della necessità di contrastare il ruolo sempre più assertivo della Cina e della Russia, emerso con chiarezza lo scorso maggio in occasione del voto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in merito alla risoluzione di condanna della Russia per l’aggressione all’Ucraina. Quasi la metà dei paesi del continente africano si astenne, mentre numerosi altri non inviarono i propri delegati in aula al momento del voto, dimostrando palesemente come e quanto la posizione dei paesi africani fosse polarizzata e fortemente condizionata dalla crescente relazione con Pechino e Mosca.

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