Il 26 e 27 luglio il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov si è recato in visita in Etiopia, nell’ambito di una più ampia missione regionale che ha interessato anche l’Egitto, il Congo e l’Uganda.
Lo scopo della visita di Lavrov in Etiopia è quello di rinsaldare il rapporto con il governo federale di Addis Abeba e incontrare i rappresentanti dell’Unione Africana, con l’intento di espandere la rete della propria influenza in Africa e veicolare una narrativa politica di sostegno alla politica di Mosca in Ucraina.
Negli incontri che Lavrov ha tenuto in Etiopia – e negli altri paesi visitati – il ministro degli esteri russo ha cercato di ribadire la versione russa sul conflitto in Ucraina, rigettando ogni responsabilità per quanto accaduto e attribuendola al contrario agli Stati Uniti e al tentativo di espansione della NATO.
Altrettanto chiara la posizione di Mosca in merito alla crisi alimentare generata dal conflitto, per la quale la Russia accusa ancora una volta la stessa Ucraina, gli USA e l’Europa, come conseguenza indiretta del conflitto.
Lavrov ha poi definito l’attacco missilistico contro il porto di Odessa del 23 luglio scorso, sferrato poco aver definito un accordo con la Turchia per l’esportazione del grano, come un’operazione militare diretta a colpire infrastrutture della difesa ucraina, che non hanno provocato danni ai terminali di carico del grano. Al contrario, le autorità ucraine hanno ribadito come l’attacco abbia non solo causato alcune vittime civili ma anche danneggiato i terminal di carico del grano (https://www.agi.it/estero/news/2022-07-27/ucraina-lavrov-sponda-africa-17566132/).
Anche la visita in Etiopia ha visto Lavrov ripercorrere la narrativa già sostenuta in Uganda, Congo ed Egitto, chiedendo ai paesi africani di non aderire al progetto di un mondo unipolare guidato dagli Stati Uniti e ribadendo le ragioni della Russia nel merito del conflitto in Ucraina, sulle cui responsabilità ancora una volta il ministro degli esteri russo ha richiamato ad una responsabilità degli USA, dell’Europa e della NATO.
Il portavoce del ministero degli esteri etiopico, Meles Alem, nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 28 luglio ha riferito di un incontro tra il presidente della federazione Sahle-Work Zewde, il vice primo ministro e ministro degli esteri Demeke Mekonnen e il ministro degli esteri russo Lavrov, dove sono stati discussi temi inerenti il rafforzamento delle relazioni bilaterali, il commercio, il trasferimento di tecnologie, lo sviluppo di progetti agricoli e nel settore dell’energia.
La Russia si sarebbe offerta di provvedere ad una revisione del debito contratto sin dai tempi dell’Unione Sovietica trasformandolo in un pacchetto di aiuti allo sviluppo, da convogliarsi soprattutto nel progetto della centrale elettrica di Melkawakena e per la costruzione dell’ospedale di Balcha (https://ethiopianmonitor.com/2022/07/28/russian-foreign-minister-visit-to-ethiopia-fruitful-mofa/). La Russia, secondo quanto riferito da Meles, si è detta anche pronta a sostenere la candidatura dell’Africa per un seggio permanente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Nel corso della visita il ministro degli esteri russo Lavrov ha consegnato al ministro degli esteri Mekonnen una lettera del presidente Putin per il primo ministro Abiy Ahmed, nella quale è stato ribadito il sostegno politico ed economico di Mosca ad Addis Abeba e reiterato l’impegno per favorire la soluzione delle tensioni con l’Egitto sulla questione connessa alla diga del GERD (https://ethiopianmonitor.com/2022/07/27/ethiopia-russia-agree-to-further-cement-bilateral-ties/).
Gli incontri sono stati descritti come cordiali e fruttuosi dal ministro Meles, che ha riferito anche di un’imminente conferenza Etiopia-Russia.