Gli esperti della Commissione Internazionale delle Nazioni Unite per i Diritti Umani in Etiopia sono rientrati a Ginevra il 2 agosto al termine della prima missione per l’avvio delle indagini sul campo.
La missione, composta da tre esperti indipendenti designati dalle Nazioni Unite, si è trattenuta in Etiopia dal 25 al 30 luglio, dove ha condotto numerosi incontri per discutere del mandato della missione, e presenterà un primo rapporto scritto a settembre (https://news.un.org/en/story/2022/08/1123822).
Le Nazioni Unite hanno istituito la missione degli esperti allo scopo di indagare in modo imparziale sulle accuse di violenze e gli abusi perpetuati da ognuna delle parti nel corso del conflitto del Tigrai, ed è composta da Kaari Betty Murungi (di nazionalità keniota, professoressa di diritto umanitario internazionale alla SOAS di Londra, con funzioni di presidente), Steven Ratner (USA) e Radhika Coomaraswamy (Sri Lanka).
Gli incontri della prima missione sono stati propedeutici all’organizzazione delle successive visite in Tigrai, dove gli esperti sperano di poter ricevere “immediato e totale accesso” per visitare i siti oggetto dell’indagine e per raccogliere testimonianze. Incontri sono stati organizzati anche con i membri della Commissione per il Dialogo Nazionale e la Task-Force Interministeriale, la Commissione Nazionale Etiopica per i Diritti Umani, con organizzazioni della società civile, diplomatici e i rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite presenti in Etiopia.
Secondo quanto comunicato dai membri della Commissione lo scorso 30 giugno, le prime indagini riguarderanno in particolar modo un episodio di violenza commesso in Oromia lo scorso 18 giugno che avrebbe portato al massacro di oltre 200 persone e parallelamente l’indagine sulle violenze commesse nella prima fase del conflitto, agli inizia del mese di novembre del 2000, nella regione settentrionali del Tigrai.
La missione della Commissione era stata in un primo momento respinta dal governo federale etiopico, che aveva anche cercato senza successo di votarne il blocco dei finanziamenti in sede ONU (https://addisstandard.com/news-un-rights-experts-hope-for-unhindered-access-without-delay-to-relevant-areas-for-investigation/).
Lo svolgimento di una prima visita preliminare per discutere con le autorità etiopiche l’interpretazione del mandato della missione da parte dell’ONU rappresenta un segnale positivo, sebbene non ancora il pieno successo della missione stessa.