Martedì 9 agosto i quattro candidati alle elezioni generali del Kenya si sfideranno con circa 22 milioni di keniani chiamati alle urne per decretare il vincitore. Proprio l’affluenza è diventata un tema — comune oggigiorno a molte democrazie — in particolare a quella giovanile. Il numero di giovani elettori registrati è sceso del 5% rispetto al sondaggio del 2017, a differenza degli over 35, il cui numero è aumentato, come ha annunciato il mese scorso la Commissione elettorale del Kenya (https://www.africanews.com/amp/2022/07/28/kenya-worries-about-youth-turnout-at-elections/).

Questo dato sulla bassa affluenza possibile tra i più giovani potrebbe avere conseguenze rilevanti sulle elezioni. Dai sondaggi la sfida tra i due principali contendenti, Raila Odinga e William Ruto, avrebbe tutte le caratteristiche di una sfida intergenerazionale, con il secondo favorito maggiormente tra i giovani fino ai 35.

I due principali candidati alle elezioni sono infatti, William Ruto, vicepresidente di Kenyatta, autoproclamatosi portavoce degli ‘hustlers’, i giovani privi di una sicurezza economica schiacciati dalla gig-economy, che si scontra contro la casta keniota, ovvero coloro che derivano dai principali clan del paese. Dall’altro, Raila Odinga, storico leader d’opposizione al dominio Kenyatta nel paese, il quale, paradossalmente, dopo la famosa stretta di mano di ottobre 2018 con Uhuru Kenyatta, si presenta a queste elezioni come il candidato della continuità di governo (https://nation.africa/kenya/news/politics/august-9-moment-of-truth-for-kenya-3906104). Oltre a loro anche due avvocati sono in corsa per la presidenza: George Wajackoyah, il cui impegno principale è stato quello di creare posti di lavoro attraverso la produzione di marijuana per uso industriale, e David Mwaure, che ha fatto campagna per affrontare la corruzione nel governo (https://www.bbc.com/news/world-africa-62394406).

C’è anche l’aspetto di genere in queste elezioni, dopo la nomina dell’ex ministro del Gabinetto Martha Karua come compagna di corsa di Odinga. In caso di vittoria di Odinga, la signora Karua diventerebbe la prima donna del Paese a ricoprire una posizione che, fin dall’indipendenza, è rimasta appannaggio degli uomini. Dopo la sua nomina, anche diversi candidati governatoriali hanno nominato donne come loro compagne di corsa, il che significa che questa volta potrebbero esserci più vice-governatori donne dopo l’avvento della devoluzione. C’è anche l’aspetto di genere in queste elezioni, dopo la nomina dell’ex ministro del Gabinetto Martha Karua come compagna di corsa di Odinga. In caso di vittoria di Odinga, Karua diventerebbe la prima donna del Paese a ricoprire una posizione che, dall’indipendenza, è rimasta appannaggio degli uomini. Dopo la sua nomina, anche diversi candidati governatoriali hanno nominato donne come loro compagne di corsa, il che significa che questa volta potrebbero esserci più vice-governatori donna.

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