Il vicepresidente del Consiglio Sovrano di Transizione, generale Mohamed Hamdan Dagalo, al rientro dalla sua visita nella regione del Darfur ha affermato l’11 agosto che il governo di Khartoum è attivamente impegnato nella promozione del processo di pace, che ha fatto registrare la scorsa settimana la firma di quattro accordi di riconciliazione tra diverse tribù locali.
Secondo fonti locali, tuttavia, le Forze di Supporto Rapido al comando dello stesso Dagalo si sarebbero rese in più occasioni responsabili di violenze nella regione, soprattutto nell’area del Kordofan.
Il 10 agosto si è invece concluso il seminario di tre giorni promosso dall’associazione degli avvocati del Sudan, avente per tema l’individuazione di suggerimenti per definire la transizione costituzionale del paese, e che ha visto la partecipazione di rappresentanti della Forze per la Libertà e il Cambiamento e del Partito Unionista Democratico. Il principale elemento emerso nel corso del convegno è stato rappresentato dalla raccomandazione di promuovere una netta separazione del ruolo dei militari dalla politica, aggiungendo al tempo stesso come il ruolo delle forze armate come garante della transizione non sia ammissibile (https://www.dabangasudan.org/en/all-news/article/previously-attacked-constitutional-workshop-concludes-military-to-be-distanced-from-sudan-politics).
Il 14 agosto si è tenuta invece una conferenza di due giorni dal titolo “Appello del Popolo del Sudan”, promossa da ambienti vicini alle forze armate e, tra gli altri, dal religioso al-Tayeb Aljid, nell’ambito della quale è stata proposta la costituzione di un Consiglio Supremo delle Forze Armate cui assegnare ampi poteri per la gestione della difficile crisi del paese (https://sudantribune.com/article262779/). Nella conferenza, ampiamente partecipata da esponenti del dissolto Partito del Congresso Nazionale, espressione del precedente regime, i delegati hanno concordato nel definire il golpe dello scorso ottobre come un passo necessario per la stabilità del paese, chiedendo alle forze armate di continuare a gestire la transizione del Sudan. Nell’ambito dei lavori della conferenza, inoltre, è stata espressamente richiesta la cessazione della missione ONU UNITAMS nel paese.
Il 17 agosto, invece, si sono tenuti due separati incontri tra le Forze per la Libertà e il Cambiamento e l’iniziativa dell’Appello del Popolo Sudanese, sostenuta dalle forze armate, nell’ambito del meccanismo trilaterale di mediazione. Le forze di opposizione rigettano le proposte dei comitati vicini alle forze armate e denunciano il tentativo dell’esercito di voler riassumere pieni poteri.