Il primo ministro dell’Etiopia ha annunciato il 12 agosto che la terza fase di riempimento del bacino idrico della diga del GERD è stata completata. L’annuncio è stato dato nel corso di una cerimonia presso le infrastrutture della diga, dove il primo ministro ha confermato un innalzamento di 25 metri del livello del bacino rispetto allo scorso anno, quando venne avviata la seconda fase di riempimento (https://www.al-monitor.com/originals/2022/08/third-filling-nile-dam-heightens-ethiopia-egypt-crisis).
Al completamento della terza fase è stata ufficialmente attivata la seconda delle tredici turbine dell’impianto, portando la capacità di produzione dell’energia elettrica a 750 MW, su un totale di 5.000 MW a pieno regime. L’impianto del GERD entra in tal modo nella sua fase di completamento, che richiederà ancora due anni per terminare i lavori ingegneristici e completare il riempimento del bacino idrico, che successivamente permetteranno la messa in funzione delle restanti 11 turbine (https://borkena.com/2022/08/12/ethiopian-gerd-dam-third-filling-completed-govt-announced/).
L’annuncio del primo ministro etiopico è stato accolto dalle proteste del governo egiziano, cui l’Etiopia aveva inviato una lettera lo scorso 26 luglio in cui dava comunicazione dell’avvenuto avvio della terza fase di riempimento. Comunicazione rigettata dal Cairo, che si era rivolto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per chiedere di intervenire arrestando l’avvio unilaterale delle attività sul bacino.
Anche il governo del Sudan, per il tramite del suo ministro delle Risorse Idriche Daw al-Bait Abdul Rahman, aveva chiesto il 31 luglio all’Etiopia di fermare le operazioni di riempimento, auspicando il raggiungimento di un accordo trilaterale vincolante per gli stati interessati dai flussi del Nilo Blu.
Il 19 agosto, infine, l’Etiopia ha replicato alle proteste dell’Egitto e del Sudan sostenendo come il governo di Addis Abeba auspichi una “soluzione africana” alle dispute inerenti la diga del GERD, sebbene i colloqui in corso presso l’Unione Africana restino in una fase di stallo ormai dall’aprile del 2021 (https://english.aawsat.com/home/article/3825091/ethiopia-says-it-demands-african-solution-gerd-crisis-rejects-outside-mediation).
Secondo voci circolate tanto sulla stampa egiziana quanto su quella etiopica, gli Emirati Arabi Uniti avrebbero avviato colloqui informali con i delegati dell’Etiopia, dell’Egitto e del Sudan, cercando di assumere un ruolo di mediazione finalizzato alla definizione di un accordo tra le parti. Nessun risultato concreto, allo stato attuale, sembra tuttavia essere stato raggiunto.