Dopo il violento e lungo assalto all’Hotel Hayat a Mogadiscio (19-20 agosto) – al termine di un incontro del Comitato nazionale per la sicurezza – il Presidente Mohamud ha promesso (23 agosto) una lotta senza quartiere e “decisiva” contro il terrorismo. Reiterata l’esortazione all’unità in un discorso alla Nazione, (https://shabellemedia.com/somali-president-announces-decisive-war-against-al-shabaab/), peraltro registrato e che ha suscitato qualche malumore perché privo delle condoglianze alle famiglie delle vittime dell’assalto.
Possibile vi saranno ora riforme o nuove nomine in tema di sicurezza, sebbene Al Shabaab resterà con buona probabilità una costante minaccia di sicurezza nel breve-medio periodo fin nella capitale, pure relativamente più sicura. Si assiste ad ogni modo a un rinnovarsi del confronto tra Istituzioni e reti di insorgenza, interessata a impedire o rallentare un ritorno alla stabilità per prosperare nei territori di radicamento. Ciò può interferire con i miglioramenti osservati in altri ambiti, ad esempio il contrasto alla pirateria – tale da suggerire la riduzione del livello di allerta per le coste somale (https://www.garoweonline.com/en/news/somalia/why-piracy-is-no-longer-a-threat-in-somalia-s-coastline). Di una tale decisione potrebbe avvantaggiarsi il settore dello shipping internazionale (https://www.ft.com/content/3c67767c-301c-41b9-bbdc-189546dc04ef).
Al Shabaab rilancia inoltre accuse ai partner regionali della Somalia, che supportano le Autorità federali nel contrasto al terrorismo. Giunte nuove minacce in danno del Kenya, se il neo-Presidente Ruto non ritirerà il contingente dispiegato da undici anni nel sud della Somalia (https://somaliguardian.com/news/somalia-news/al-shabaab-threatens-attacks-inside-the-heart-of-kenya-if-kdf-remains-in-somalia/).
Quanto alla politica interna si segnala l’incontro tra Mohamud e il Presidente del Puntlnd Deni a partire dal 25 agosto, primo viaggio interno dalla rielezione a maggio (https://www.radiodalsan.com/en/76760/2022/08/president-hassan-sheikh-mohamud-arrives-in-garowe/). Le relazioni sono tese per la nomina di un Primo Ministro dell’entourage del Presidente che non rispetta dunque l’alternanza tra clan sinora in voga. Più in generale la Presidenza Mohamud è attesa a un rapporto meno conflittuale con le amministrazioni regionali.
Possibile si proceda verso una decentralizzazione che potrebbe toccare sia l’economia sia la gestione della sicurezza, aspetti tuttavia ancora da definire. L’atmosfera dei colloqui è descritta come amichevole – ma non tutte le fonti non concordano sul punto – e la relazione sarà da valutare nel prosieguo. Si confermano invece buoni i rapporti con il Presidente dell’Oltregiuba Madobe.