Adesso la presidenza è cosa fatta per William Ruto. Il vice presidente del governo Kenyatta, leader della coalizione UDA, e vincitore delle elezioni generali con il 50,5% del totale dei voti, tenutesi nel paese lo scorso 9 agosto, giurerà sulla costituzione e sulla bibbia il prossimo 13 settembre, facendo culminare così la sua attività politica, iniziata ormai 30 anni fa, nel 1992.

Stamattina, infatti, è arrivata la decisione della corte suprema del Kenya sulla richiesta di annullamento delle elezioni per frode e poca trasparenza, portata avanti dal suo sfidante, leader della coalizione Azimio la Umoja One Kenya, Raila Odinga. Lo storico leader dell’opposizione, già quattro volte candidato presidente, ha visto così finire la sua quinta — e probabilmente ultima — corsa alla presidenza del proprio paese (https://nation.africa/kenya/news/politics/martha-karua-i-accept-but-disagree-with-supreme-court-verdict–3937636).

La corte suprema ha infatti respinto tutti e nove i ricorsi che accusavano le elezioni di essere state frodate. La corte suprema si è espressa anche sulla prova principale portata dai legali di coloro che hanno sfidato le elezioni, ovvero riguardo alle fratture interne alla commissione elettorale, che, poco prima di dichiarare i risultati avevi detto di non poter assicurare che la correttezza di questi ultimi. Secondo la corte, i dettagli di quella vicenda, pur avendola essi presa in considerazione nel giudicare la vicenda nel complesso, rimangono oscuri e, non essendovi prove tangibili e concrete a supportare queste affermazioni, essere sembrerebbero essere più l’esito di problemi interni alla commissione. Un altro dato rilevante esposto dalla corte, riguarda i documenti e le prove portate durante il ricorso. Stando alle dichiarazioni della corte suprema, alcune di queste prove sarebbero vere e proprie frodi, documenti creati ad arte per perorare la causa (https://www.bbc.com/news/world-africa-62785434).

Odinga e la coalizione, pur essendo in disaccordo con il verdetto, lo hanno accettato. Come si legge in un tweet postato sul profilo del leader della coalizione Azimio, il loro percorso politico non è ancora terminato, e rimarranno attivi nel garantire al proprio paese una sempre maggior trasparenza e rispetto delle istituzioni e quindi, in ultima analisi, un sempre maggior livello di democrazia.

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