Torna a farsi sentire più forte l’appello a fornire aiuti alla Somalia contro la carestia che si fa qui sempre più evidente, dato il prolungarsi di condizioni fortemente siccitose in primis nelle zone di Baidoa e Burhakaba (Bay). Per le Nazioni Unite è urgente soccorrere circa 8 milioni di persone, la metà dell’attuale popolazione somala (https://allafrica.com/view/group/main/main/id/00083302.html) sebbene le cifre siano differenti a seconda delle stime di ciascuna Istituzione.

Anche l’Amministrazione statunitense riecheggia questo allarme in risposta a richieste di sostegno dal Presidente Mohamud. Quest’ultimo avrebbe anche ricevuto un invito dal Presidente USA Biden a recarsi a breve in visita a Washington (https://www.agenzianova.com/a/631c3a9d72ee80.55703178/4053618/2022-09-07/usa-somalia-fonti-stampa-biden-ha-invitato-mohamud-a-visitare-washington-questo-mese).

Parte dello sforzo di aiuto è anche sulla sicurezza e le infrastrutture, per favorire l’arrivo di carichi umanitari e la loro distribuzione sul territorio. Il Puntland in particolare annuncia lavori di ammodernamento a Garad (https://www.garoweonline.com/en/news/somalia/somalia-new-port-and-road-to-unlock-new-trade-route-for-ethiopia), per poi migliorare il collegamento viario verso Galkayo e Galdogob.

L’assistenza umanitaria è oggi più ampia ora di quanto non fosse in occasione delle passate emergenze – l’ultima risale al 2010-2011. Più ampia si è fatta tuttavia la platea di persone che soffrono le conseguenze combinate della prolungata mancanza di precipitazioni, delle difficoltà di approvvigionamento alimentare nate dalla guerra in Ucraina e dal generale rincaro dei prezzi che segue la fine della fase più acuta della pandemia da COVID19.

Sul piano internazionale si osserva la convergenza con il Kenya, che ha nominato un nuovo Ambasciatore in Somalia, il gen. Thomas Chepkuto. Il Presidente somalo è stato inoltre invitato all’inaugurazione del suo omologo Ruto a Nairobi e – per assistervi – Mohamud ha rimandato una missione ufficiale in Arabia Saudita (https://somaliguardian.com/news/somalia-news/somalias-president-delays-trip-to-saudi-arabia/) riguardo il Mar Rosso. Da valutare le relazioni bilaterali, che Ruto intende sviluppare, pur lasciandosi andare a paragoni – la Somalia è stata definita “una noce dura da rompere” (https://shabellemedia.com/somalia-is-a-difficult-nut-to-crack-says-ruto/) – che possono essere interpretati come un complimento alla tenacia somala ma possono anche suscitare qualche sobbalzo negli interlocutori.

Sul piano interno ha tenuto invece banco la sostituzione del Sindaco di Mogadiscio e Governatore del Banadir Filish, insediato dell’ex Presidente Farmajo tre anni orsono. Il suo sostituto è Yussuf Hussein Jima’ale, già Segretario del partito Pace e Sviluppo e vicino all’attuale Presidente (https://www.radiodalsan.com/en/76992/2022/09/yussuf-hussein-jimale-appointed-new-mogadishu-mayor-replaces-omar-filish/). Le sostituzioni di funzionari pubblici decise da Mohamud continuano.

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