Dopo aver incontrato a Nairobi il neo-Presidente del Kenya Ruto al termine della cerimonia per il suo insediamento ufficiale, il Presidente somalo Mohamud ha avuto un colloquio bilaterale con il suo omologo centrato sulla cooperazione commerciale e quella in materia di sicurezza. Si tenta di andare oltre la ripresa delle esportazioni di khat dal Kenya, così come di reimpostare il supporto keniota al contrasto al terrorismo da parte di Mogadiscio. L’azione di Nairobi era guardata con forte sospetto dalla precedente presidenza Farmajo, che non mancava di denunciare indebite ingerenze.
Pochi e minori ad ogni modo gli eventi di sicurezza nel periodo in considerazione. Attacchi promossi dal terrorismo Al Shabaab si mescolano a violenze a matrice clanica nell’entroterra centro-meridionale. Di rilievo la controffensiva dell’Esercito Nazionale somalo nell’Hiraan (https://www.radiodalsan.com/en/77200/2022/09/mp-malik-mubarak-joins-somali-army-local-militia-liberate-aborey-after-12-year-al-shabab-rule/). Secondo le fonti locali il bilancio è di 43 militanti uccisi (http://www.hiiraan.com/news4/2022/Sept/187880/sna_kills_43_al_shabaab_fighters_in_hiiraan.aspx).
Dieci sospetti militante sono stati inoltre fermati a Mogadiscio dove sono ora interrogati, al termine di irruzioni e perquisizioni in tre diverse abitazioni-covo (https://www.radiodalsan.com/en/77180/2022/09/somali-police-probes-al-shabab-suspect-arrested-in-mogadishu-over-terror-activities/).
Mohamud ha potuto dunque proseguire verso gli Stati Uniti, incontrando il Segretario (Ministro) alla Difesa Lloyd Austin, il Consigliere presidenziale per la Sicurezza Nazionale Sullivan e il Segretario di Stato (Ministro agli Esteri) a Washington per discutervi di terrorismo e supporto alla transizione somala anche tramite il contrasto alla carestia. Tra gli altri incontri ufficiali spiccano inoltre quello con il Presidente della Banca Mondiale Malpass e del Fondo monetario Internazionale Georgieva per discutere del debito somalo (https://shabellemedia.com/somalia-presents-the-debt-relief-plan-at-the-imf-hqs/).
Mohamud andrà poi a New York per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed è significativo che egli vi arrivi sull’onda di una rinfocolata polemica con il Presidente eritreo Afwerki. Mohamud ha rincarato le accuse relative al dossier delle reclute somale giunte ad Asmara per un corso di addestramento e qui a lungo trattenute. Mohamud non esita ora a riferire di una precisa volontà di Afwerki a rifiutarsi di far tornare in patria i soldati, per motivi prettamente politici. Non siamo ancora alla rottura, ma il tono del rapporto bilaterale tende a peggiorare.
Sul piano interno tiene invece banco la dichiarazione egualmente forte nei confronti del Somaliland, rispetto al quale Mohamud ribadisce che non accetterà ulteriori mosse unilaterali verso la secessione. Il Presidente appare voler ribadire una posizione di fermezza approfittando di un certo indebolimento del supporto esterno alla causa del Somaliland dovuto anche all’irrigidimento locale nei confronti delle opposizioni. È possibile che Mohamud parli a quel Presidente Bihi perché anche gli altri omologhi degli Stati regionali intendano. “Furiosa” sarebbe la reazione di Bihi, preso di mira (https://somaliguardian.com/news/somalia-news/somaliland-leader-reacts-furiously-to-remarks-by-somali-president-on-regions-independence/).