Il ministro degli esteri dell’Eritrea, Osman Saleh, si è recato a New York il 26 settembre per partecipare alla 77° Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dove è intervenuto con un discorso nel quale ha fatto riferimento alla profonda preoccupazione per la presenza di crisi multiple sul piano globale e alle sfide posta dalla pandemia e dai cambiamenti climatici (https://african.business/2022/09/apo-newsfeed/eritrea-minister-osman-saleh-addresses-united-nations-un-general-assembly/).

A margine dell’intervento, intrattenendosi con alcuni giornalisti, il ministro Saleh ha affermato come l’obiettivo del’Eritrea sia il perseguimento della pace, come fine per perseguire lo sviluppo, e che i principali ostacoli per mantenere la pace derivano dal “predominio dei grandi paesi” (https://www.rudaw.net/english/world/240920223).

In occasione della visita alle Nazioni Unite, il ministro Saleh ha organizzato numerosi incontri bilaterali con le delegazioni di altri paesi, oltre a partecipare all’incontro del Gruppo dei 77 (https://nnn.ng/high-delegation-of-eritrea-held-bilateral-talks-with-delegates-from-several-countries/). La delegazione eritrea, cui ha preso parte anche il consigliere presidenziale Yemane Ghebreab e che è stata accompagnata dall’ambasciatrice all’ONU Sofia Tesamariam, si è incontrata con il ministro degli esteri del Venezuela, Carlos Faria Torsoa, con il ministro degli esteri dell’Algeria, Ramtane Lamamra, con il ministro degli esteri della Serbia, Nikola Selacovic, con il vice primo ministro dell’Etiopia Demeke Mekonnen, con il ministro degli esteri della Siria, Fayssal Mekdad, con uno dei vice-presidenti del Sud Sudan, Hussein Abdelbagi Akol-Agang, il ministro degli esteri russo, Sergey Lavrov, il principe saudita Faisal bin Farhan Al-Furhan Al-Saud, il ministro degli esteri del Nicaragua, Denis Moncada Colindres, e con il ministro degli esteri delle Maldive, Abdulla Shahid (https://allafrica.com/stories/202209260134.html).

Il ministro Saleh si è incontrato il 25 settembre anche con il ministro degli esteri dell’Iran, Hossein Amirabdollahian, con il quale sono stati rinsaldati i rapporti bilaterali tra i due paesi attraverso reciproci comunicati di apprezzamento (https://www.zawya.com/en/press-release/africa-press-releases/iran-eritrea-foreign-ministers-fm-discuss-expansion-of-reciprocal-ties-in-new-york-tjhokzia).

Il 22 settembre, invece, il ministro per l’informazione dell’Eritrea, Yemane Meskel, ha replicato alle accuse mosse dall’inviato speciale USA per il Corno d’Africa, Mike Hammer, nel merito dell’attacco sferrato dall’Eritrea nella regione etiopica del Tigrai, accusandolo di mistificare la realtà e di considerare ingiustificate le accuse mosse dagli Stati Uniti, accusando Washington di essere parte del conflitto e non mediatore (https://www.garoweonline.com/en/world/africa/eritrea-fires-shots-at-us-over-tigray-conflict).

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