Il neo-eletto presidente del Kenya, William Ruto, ha lasciato per la prima volta il paese da quando è entrato in carica. La prima tappa del viaggio lo ha portato nel Regno Unito, dove ha presenziato alla sepoltura della regina Elisabetta II, e ha avuto un incontro con il nuovo monarca inglese, Carlo III (https://nation.africa/kenya/news/politics/ruto-flies-out-in-maiden-trip-as-head-of-state-3952850).

Il viaggio è poi proseguito oltreoceano, dove il presidente Ruto ha partecipato al 77esimo Congresso Generale delle nazioni Unite. Il congresso ha affrontato diversi temi. I principali riguardavano gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) dell’Agenda 2030, le politiche sull’educazione e il la lotta alla crisi climatica. L’intervento di Ruto si è focalizzato sul debito delle nazioni africane. Secondo il presidente keniano, l’Africa è il continente che soffre maggiormente delle avversità del cambiamento climatico, e pertanto, le nazioni dal reddito medio alto dovrebbero tenerne conto e ricontattare i debiti del continente (https://www.bbc.com/news/topics/c40rjmqdlzzt/kenya).

Nel corso dell’assemblea Ruto si è intrattenuto direttamente con il segretario generale dell’ONU, Guterres. In questo incontro i due hanno discusso, oltre al già citato clima, soprattutto dei temi legati alla sicurezza. In settimana ruto ha infatti dichiarato che il Kenya invierà truppe nella Repubblica Democratica del Congo, in linea con le missioni ONU e della East African Community (EAC). Il segretario ha espresso buone parole sul paese africano, e il suo impegno nel farsi garante di pace in quella regione (https://nation.africa/kenya/news/peace-security-key-issues-in-president-william-ruto-guterres-meeting-in-new-york–3957100?).

Di rilevanza è anche l’incontro con il presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, dove sono stati ricevuti sia Ruto che la sua first lady, Rachel. Anche in questo incontro il presidente keniano ha ribadito la necessità, da parte del primo mondo, di rendersi conto del prezzo che sta pagando il continente africano. I due hanno poi ribadito di voler proseguire nello sforzo congiunto di legare i due paesi. Tema non di secondaria importanza, vista l’ambivalenza che il paese ha mostrato con i corteggiamenti cinesi (https://www.citizen.digital/news/ruto-meets-us-president-joe-biden-in-new-york-n306182).

2 COMMENTS

  1. … se l’Africa venne definita “Terzo mondo”, gli USA (anzi, le Americhe) sono il “Secondo mondo”, storicamente detto “Nuovo” mondo. L’Europa è il Primo mondo detto “Vecchio continente”. Non è il caso di innovare.

    • Salve, intanto la ringrazio per il commento. In realtà questi termini non indicano con estrema precisione delle categorie di nazione ben specifiche, e soprattutto negli ultimi 40 anni hanno subito uno slittamento di significato. Non sono termini scientifici insomma. Ciononostante, nella categoria di “primo mondo”, gli USA sono sempre rientrati, sia durante gli anni della guerra fredda, quando il termini indicava gli stati liberali capitalisti (in opposizione al “secondo mondo” del blocco sovietico, e un ampio e vario “terzo mondo” dei paesi non allineati); sia nel post-1991, quando il termine è andato ad definire la sfera economica, indicando i paesi a medio-alto reddito. La mia scelta si è basata sulla necessità di variazione lessicale (abitudine forse un po’ stucchevole del mondo giornalistico, mi rendo conto). Per altro, se la categoria di “primo mondo” a mio avviso trova comunque una sua funzione esplicativa oggi, mai avrei usato il termine “terzo mondo” per identificare il continente africano, e infatti nell’articolo non è mai menzionato in tal modo.
      Spero di aver chiarito il mio punto di vista e che abbia trovato l’articolo utile in generale.

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