Non accenna a diminuire l’intensità del conflitto nelle regioni settentrionali dell’Etiopia e la stampa internazionale ha riferito di un attacco aereo condotto il 27 settembre dalle forze del governo federale contro obiettivi ubicati nella città di Adi Daero, nello stato regionale del Tigrai. Il 1° ottobre, invece, alcuni aerei delle forze federali avrebbero colpito la città di Dedebit, provocando anche in questo caso un imprecisato numero di vittime civili.

Secondo quanto riferito dalla stampa, l’attacco avrebbe provocato almeno 5 vittime civili e 16 feriti, mentre non è stato confermato dalle forze federali quale sia stato l’obiettivo colpito. Il 30 settembre l’account ufficiale del governo federale su Twitter ha riferito di un’azione militare contro depositi di armi nascosti dal TPLF all’interno delle aree urbane, senza tuttavia indicare con precisione quale sia stato l’obiettivo dell’incursione aerea (https://www.africanews.com/2022/09/30/airstrike-in-ethiopias-tigray-region-kills-civilians/).

Secondo quanto riferito il 29 settembre dal governo regionale del Tigrai, invece, a condurre l’attacco aereo sarebbero stati alcuni caccia dell’aeronautica dell’Eritrea, sebbene questa informazione non sia stata verificata e confermata.

Il 28 settembre una società privata statunitense di gestione delle immagini satellitari, la Maxar Technologies, ha diffuso alcune immagini raccolte tra il 19 e il 26 settembre lungo il confine tra l’Eritrea e lo stato regionale del Tigrai, illustrando quella che è stata interpretata come la prova di una mobilitazione parziale delle forze armate eritree. Le immagini del 19 settembre sono state riprese in prossimità della città eritrea di Serha, vicino al confine con il Tigrai e a pochi chilometri dalla città di Zalambessa, e mostrano un consistente dispiegamento di artiglierie, mentre quelle raccolte il 26 settembre si riferiscono alla città di Shiraro, in territorio etiope, nello stato regionale del Tigrai, e mostrano intensi movimenti di veicoli, truppe e artiglierie (https://www.reuters.com/world/africa/satellite-images-show-military-build-ups-ethiopia-eritrea-maxar-2022-09-28/).

Non è chiaro allo stato attuale chi controlli la città di Shiraro, secondo alcune notizie prima conquistata dalle forze eritree e poi riconquistata dalle forze del TPLF. Le immagini satellitari sembrerebbero confermare come la città sia ancora – almeno parzialmente – sotto il controllo delle forze di Asmara. Combattimenti sono stati segnalati il 29 settembre ad est di Shiraro, sebbene la linea del fronte appaia mobile e soggetta a continui mutamenti (https://www.bbc.com/news/world-africa-630616869).

Le forze tigrine avrebbero conquistato il 29 settembre la cittadina di Gobiye, nello stato regionale dell’Amhara, a circa 50 km a sud del confine lungo il corso dell’autostrada A2. Se la notizia fosse confermata dimostrerebbe la ripresa di un’offensiva tigrina anche sul versante meridionale del fronte, probabilmente con l’obiettivo di riconquistare lo snodo stradale nevralgico di Woldiya (https://borkena.com/2022/09/29/ethiopia-intense-fighting-reported-in-north-wollo/).

Ulteriori notizie, di difficile conferma, riportano dalla regione come le forze tigrine avrebbero riconquistato un’ampia porzione di territorio a nord di Zalambessa, costringendo le forze eritree a ripiegare verso la linea di confine. I combattimenti si sarebbero svolti soprattutto lungo il percorso della strada provinciale B20, e le forze del TDF avrebbero ripreso il controllo del territorio sino alla cittadina di Adey Me’At.

Sul fronte occidentale, invece, le forze eritree sembrerebbero intenzionate ad aggirare la città di Adi Awala con una manovra a tenaglia da nord e da sud, probabilmente orientata ad assumere il controllo della strada che, ed est, raggiunge poi Adi Daero. Le incursioni aeree condotte contro questo centro abitato lo scorso 27 settembre sembrerebbero confermare la sua importanza nell’ambito del dispositivo di difesa delle forze del Tigrai.

Scontri a fuoco sarebbero stati segnalati il 30 settembre anche lungo il confine tra lo stato regionale dell’Afar e il Tigrai, in prossimità della cittadina di Berhale, dove, secondo fonti di difficile conferma, un attacco sarebbe stato sferrato da unità miste delle forze federali e quelle eritree. La notizia, se confermata, risulterebbe di particolare importanza, dimostrando come il dispositivo misto etiopico-eritreo opererebbe anche dal territorio dell’Afar, dove all’inizio del mese era stata segnalata – ma non confermata – una concentrazione di forze dell’EDF eritreo.

Sul piano della politica interna dell’Etiopia, invece, dopo la revoca dei sussidi sui carburanti lo scorso luglio il prezzo della benzina è aumentato per la terza volta nell’arco degli ultimi tre mesi, facendo registrare un incremento del 20% alla data del 29 settembre, che si aggiunge al 30-40% già registrato a partire dal mese di luglio (https://www.barrons.com/news/ethiopia-raises-fuel-prices-by-20-01664462107?tesla=y).

Ha destato interesse, infine, la notizia della visita condotta il 28 settembre ad Addis Abeba da parte del presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud, che ha in tal modo completato il tour regionale delle visite all’indomani della sua elezione alla presidenza della Somalia lo scorso maggio. Il viaggio, inizialmente ritardato in conseguenza di contrasti con le autorità etiopiche, è stato definito da entrambi i paesi come fruttuoso e condotto in un clima sereno, lasciando intuire come almeno parte dei contrasti siano stati appianati (https://www.theeastafrican.co.ke/tea/news/east-africa/somali-president-mohamud-in-ethiopia-3965136). Il primo, tangibile, risultato di questo incontro è stato l’annuncio da parte etiopica di sostenere la richiesta di Mogadiscio al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per la revoca dell’embargo sulle armi per la Somalia (https://borkena.com/2022/09/30/ethiopia-considering-requesting-unsc-lift-the-arms-embargo-on-somalia/).

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