Bilancio negativo per il primo mese di governo del neo-presidente William Ruto, almeno secondo parte della stampa del Kenya, che ha denunciato la mancata attuazione di numerose promesse formulate in sede di campagna elettorale (https://www.worldpoliticsreview.com/ruto-kenya-politics-economy-foreign-policy/).

Sono le aspettative economiche, in modo particolare, ad alimentare la delusione di una parte dell’elettorato, che non ha assistito a particolari benefici nel corso dei primi trenta giorni del nuovo governo. In particolar modo la mancanza di interventi per calmierare i prezzi dei fertilizzanti, dei combustibili e dei generi alimentari di prima necessità ha alimentato le critiche degli strati meno abbienti della popolazione, così come la mancata attivazione di un fondo di finanziamento per le piccole imprese (chiamato pomposamente Fondo Hustler in sede di campagna elettorale) ha indispettito i piccoli imprenditori che avevano visto in Ruto un candidato di cambiamento rispetto alla politica che ha tradizionalmente servito gli interessi dei principali gruppi di potere del paese (https://www.thecitizen.co.tz/tanzania/news/east-africa-news/kenya-s-president-ruto-in-major-u-turns-on-poll-promises-as-reality-sinks-in-3994010).

Ha destato aspre critiche anche la decisione del presidente di istituire la nuova carica del Segretario Amministrativo Capo, una posizione che la Corte Suprema aveva dichiarato incostituzionale, che sarà affidata al leader del partito Congresso Nazionale Amani, Musalia Mudavadi.

La previsione di spesa per la creazione di questa nuova funzione amministrativa viene giudicata eccessiva dalla stampa e fortemente criticata dall’opinione pubblica, che chiede invece urgenti interventi sul piano dell’economia e dell’attivazione di programmi di sostegno all’imprenditoria agricola e alla micro-imprenditoria.

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