Si è insediato ufficialmente il 27 ottobre il nuovo governo del Kenya, due mesi dopo le elezioni presidenziali e ad un mese dal ballottaggio, mentre non cessano le critiche all’operato del nuovo presidente soprattutto con riferimento ai mancati provvedimenti in materia di economia.

“Il fallimento non è un’opzione”, ha detto il presidente William Ruto nella prima seduta del consiglio dei ministri – 22 nel nuovo governo – promettendo di affrontare il problema del costo della vita e più in generale le questioni economiche nel più breve tempo possibile (https://www.africanews.com/2022/10/27/kenyas-new-cabinet-sworn-in-two-months-after-vote/).

Il nuovo governo ha ricevuto la fiducia il giorno precedente, con il voto favorevole e all’unanimità dei membri del parlamento, ad esclusione del solo voto per il ministro del turismo, Penina Malonza.

Le sfide annunciate da Ruto in campagna elettorale si presentano tuttavia di difficile soluzione, e il presidente ha chiesto un anno di tempo per riuscire a portare il prezzo della farina ad un valore più basso di quello attuale, mentre impegnativa si pone la sfida per la riduzione del debito pubblico e delle ingenti esposizioni finanziarie internazionale del paese.

Le opposizioni politiche al governo hanno invece promesso di dare battaglia al nuovo esecutivo sulla questione dell’autorizzazione all’importazione di generi alimentari geneticamente modificati (OGM), contestando la revoca del provvedimento da parte di Ruto che imponeva una moratoria di 10 anni per l’impiego di tali categorie alimentari nel paese (https://www.theeastafrican.co.ke/tea/news/east-africa/kenya-opposition-pushes-back-plan-to-promote-gmos-4001964).

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